Oltre la banalità del male: la banalità dell’orrore

Sull’Indipendente di ieri c’era un articolo relativo all’espianto, da parte di Israele, di organi e di pelle dai cadaveri di palestinesi.

Questa pratica, che non è affatto nuova in Israele, spiegherebbe come mai l’occupante sionista abbia sequestrato i cadaveri dall’ospedale al Shifa e, aspetto che l’articolo non contempla, confermerebbe – oltre all’ormai più che acclarato sadismo suprematista sionista – anche una delle ragioni per cui Israele non restituisce alle famiglie i cadaveri dei prigionieri palestinesi deceduti.

Qualche anima ingenua ancora attaccata al biberon del mainstream mi dirà “Ma queste sono accuse antisemite! Non vorrai dire che Israele…???”. Eppure lo dicono, con estrema naturalezza, i sionisti stessi, come dimostra questo video:

E, a proposito di banalità del male, che dire della senatrice sopravvissuta al lager sullo stesso palco del fascistissimo La Russa alla Scala, ieri, mentre in Palestina i conteggi dei morti e dei feriti (tra cui molti/e mutilati) superavano, rispettivamente, i 17mila e i 46mila (checché ne dicano i pennivendoli filo-sionisti italiani che cercano di ridimensionare le cifre da genocidio)?

A proposito di pennivendoli, quelli sbandierati, ieri, mezzi nudi di fronte al mondo e spacciati per militanti della resistenza palestinese che si sono arresi sono in realtà civili – inclusi giornalisti degni di questo nome, non come quelli nostrani – rastrellati nel nord di Gaza.

Ammazzano soprattutto donne e bambini/e e rastrellano gli uomini adulti… vi dice niente tutto ciò?

Che le macerie di Gaza e Cisgiordania seppelliscano definitivamente tutti costoro e la loro disumanità sotto una lapidea coltre di vergogna!