Catto-talebani? ¡No pasarán!

Curiosa coincidenza: stamattina ho ricevuto il programma di un convegno che si terrà in settembre a Verona – Per una storia dellʼomosessualità, della bisessualità e delle trasgressioni di genere in Italia – e al quale interverrò anch’io; poco dopo leggo su un quotidiano online che, scimmiottando malamente le scuole familiari di stampo libertario, i catto-talebani nostrani “fondano classi antigender negli oratori”.

Questi novelli crociati ancora non hanno capito che quella che chiamano “ideologia del gender” non esiste, se non come loro peggiore fantasma e/o proiezione.

E se, da una lato, mi spiace molto per quei poveri bambini e bambine che verranno sottoposti/e a tale indottrinamento, d’altro lato non posso non pensare a quante femministe (in particolare tra le ultra 55enni) ho incontrato, nel movimento delle donne, che, pur avendo studiato dalle suore, o son rimaste impermeabili a quegli indottrinamenti o si sono ben presto ribellate, incarnando, così, il gioioso fallimento dell’azione disciplinare sulle loro vite.

D’altra parte, come scriveva Audre Lorde, “Una volta che cominciamo a sentire profondamente tutti gli aspetti delle nostre vite, cominciamo ad esigere di sentirci, e che le occupazioni delle nostre vite ci facciano sentire, in sintonia con quella gioia di cui sappiamo essere capaci”.
Alla faccia di tutti gli inquisitori! 🙂

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