Ieri abbiamo perso uno dei più importanti intellettuali e storici del Novecento: Angelo Del Boca.
Con il suo rigoroso – e monumentale! – lavoro di ricerca ha rimesso sui suoi piedi la storia dell’Italia coloniale e fascista, svelandone omissioni, rimozioni e mistificazioni che ancora oggi sovrabbondano nei testi scolastici e nelle narrazioni dominanti:
[…] Ma le responsabilità di questi modesti o autorevoli gregari sono insignificanti rispetto a quelle di Mussolini nel suo rapporto con l’Africa. Si tratta di un Mussolini quasi ignoto in Italia, appena sfiorato dallo stesso Renzo De Felice, generalmente trascurato anche dagli storici stranieri, contro il quale non è stata ancora neppure formulata un’istruttoria. Ma questo Mussolini è ben noto in Africa, dovunque i suoi ordini hanno significato violenze e stermini: dal Gebel cirenaico alle montagne lunari della Migiurtinia, dalle strade di Addis Abeba alla città conventuale di Debrà Libanòs. Se l’Africa avesse potuto pretendere una propria Norimberga, se avesse avuto tanta forza da poter istituire processi per i delitti di lesa Africa, questo Mussolini africano non si sarebbe salvato. […] (da Italiani, brava gente?, 2005)
A lui la parola…
Fra gli interventi che oggi lo ricordano segnalo in particolare quello di A. D’Orsi su Micromega; vi invito anche a leggere una intervista pubblicata l’anno scorso sul Manifesto.